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Il primo avvistamento[...] Nessuno sa bene come si siano svolte le cose. I tre testimoni, mentre gironzolavano per le viuzze del porto, fra silos fetenti con un bicchiere di birra chiara, dichiararono di aver visto emergere dalle acque una figura che a prima impressione nulla aveva dell'umano. I tre erano paralizzati dal terrore, si stavano già abbracciando -anche lascivamente- per proteggersi a vicenda dall'emanazione del Male, quando l'uomo che gocciolava acqua scura sulla propria ombra disse loro: "Il mio nome è Agaraff. Paolo Agaraff. Voi diffonderete il mio verbo. Il complemento oggetto l'ho già assegnato ad una cooperativa. Ora sapreste dirmi dove posso trovare un Samovar?" E' ovvio che nulla di attendibile può scaturire dalle menti di mitomani annebbiate dall'alcol ancorché blando della birra. Rimane il mistero di quel manoscritto rimasto in possesso dei tre: come lo avevano avuto? Quali segreti esso celava? Quale editore pazzo lo avrebbe potuto pubblicare? [...] (Dall'editoriale di Silos Von Lager, |